Parte Seconda: i Venti e le Nubi
- aversameteo
- 10 apr 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 13 apr 2020
Le variazioni della pressione atmosferica, in relazione alle variazioni di temperatura, determinano lo spostamento di masse d’aria da un luogo all’altro. Queste correnti d'aria che muovono dalle aree di alta pressione alle aree di bassa pressione, vengono chiamati venti e sono identificate in base alla loro velocità e direzione. La velocità viene indicata in metri-secondo od in chilometri all'ora, mentre la direzione viene espressa. in funzione della provenienza del vento sulla base dei punti cardinali o della rosa dei venti. I venti -principali sono: la tramontana, il grecale, il levante, lo scirocco, il mezzogiorno, il libeccio, il ponente, il maestrale. A seconda dell'orientamento i venti possono essere di terra o di mare. Lungo la costa tirrenica sono generalmente venti di terra: la tramontana, il grecale, il levante.
La tramontana è un vento asciutto che porta bel tempo e rinfresca l'aria. Soffia a raffiche impetuose che spianano, il mare a riva, ma appena a largo increspano l'acqua, formando onde sempre più violente man mano che ci si allontana da terra. È un vento molto pericoloso che ostacola fortemente il rientro.
Il grecale ha caratteristiche simili a quelle della tramontana, in inverno può raggiungere notevole violenza e persistere con intensità variabile per più giorni. Il levante non è un vento regolare, sia come intensità che come direzione. Talora si muta in grecale migliorando la situazione, più spesso gira a scirocco, il vento di sud-ovest che, caricatosi di aria calda ed umida nel passaggio sul mare, da luogo ad una rapida formazione di nubi, alza la temperatura e rende cupe le acque.
Il mezzogiorno è il vento del sud, piuttosto umido. Non raggiunge grande intensità. Frequentemente volge a libeccio, il vento che produce le onde più alte e mette in seria difficoltà chi si trova in mare. Mediamente dura da tre a sette giorni; appena cessa, il mare si fa propizio per molti tipi di pesca. Vengono poi il ponente ed il maestrale; il primo porta umidità ma raramente forma onde assai alte, il secondo è abbastanza asciutto, schiarisce le acque ed è il più indicato per la traina. Oltre ai venti principali vi sono anche i venti intermedi che prendono il nome dall'unione dei due venti principali attraverso i quali passano. Abbiamo così il greco di tramontana,. Il greco di levante, il levante di scirocco, il mezzogiorno di scirocco, il mezzogiorno di libeccio, il ponente di libeccio, il ponente di maestro ed il maestro di tramontana.

INTENSITÀ DEL VENTO
L'intensità del vento viene valutata in metri al secondo od in chilometri all'ora e misurata con l’anemometro, ma, sulla base della scala di Beaufort, la velocità si può anche stabilire empiricamente.
LE BREZZE MARINE
Spesso, specie in estate, la differenza di temperatura fra terra e mare, dà luogo ad una circolazione d'aria d'intensità moderata che viene chiamata brezza. All'imbrunire si ha una corrente che dalla terra, fattasi più fredda, si sposta verso il mare (brezza di terra). Al mattino la terra si riscalda nuovamente e la corrente inverte la direzione venendo dal mare verso terra (brezza di mare). L”inversione della brezza è sempre preceduta da un intervallo più o meno lungo di calma piatta. Le brezze hanno in genere orario, .direzione ed intensità costante e il variare di questi elementi indica un sicuro cambiamento del tempo.
LA. NEBBIA E LA FOSCHIA
Abbiamo visto che diminuendo la temperatura aumenta l'umidità relativa fino alla saturazione dell’aria. Ogni. successiva diminuzione fa condensare il vapore acqueo in minutissime goccioline. Se ciò avviene nello strato più basso dell'atmosfera, le goccioline, per la loro estrema piccolezza, rimangono- in sospensione dando luogo alla nebbia. Se la condensazione del vapore è scarsa, si ha la foschia.

LE NUBI
Allorché la condensazione avviene ad una certa altezza da terra, si ha la formazione di nubi. Queste vengono classificate in base all’altezza dal suolo e secondo la forma.
Cirri
Nubi bianche, delicate di struttura fibrosa, trasparente, a forma di ciuffi isolati; in filamenti ramificati a piuma, terminanti a ciuffi. Sono formate da sottili aghi di ghiaccio. All’alba ed al tramonto si tingono di giallo o di rosso vivo. Sono alla quota maggiore di tutte le altre nubi e la loro forma è dovuta ai forti venti che spirano a quella notevole altezza.
Cirrostrati
Formano un sottile velo biancastro che rende difficile distinguere i contorni del sole e della luna e crea degli aloni attorno a questi astri. Come i cirri, sono costituiti da cristalli di ghiaccio e spesso giungono a coprire tutto il cielo. Il bordo del velo è generalmente frastagliato e frammentato.
Cirrocumuli
Piccoli globi o fiocchi bianchi, disposti in gruppi od in linee. Danno luogo al cosiddetto cielo a pecorelle.
Altostrati
Velo di nubi fibrose o striate, di colore grigio bluastro. Non dà fenomeni di alone ed a seconda dello spessore nasconde completamente il sole e la luna. Dagli altostrati si può avere la pioggia e la neve.
Altocumuli
Grossi globi o fiocchi bianchi o grigi, disposti a gruppi ed ombreggiati. Richiamano nella forma i cirrocumuli, ma sono sempre più grandi di questi. Frequentemente sono associati ad altri tipi di nubi.
Stratocumuli
Sono grossi ammassi rotondeggianti di nubi scure che spesso, specie in inverno, ricoprono tutto il cielo con una cappa densa ed ondulata.
Nembi
Nubi di colore grigio scuro, assai spesse, di forma indefinita e con i margini frastagliati. Portano pioggia persistente e talora neve.
Strati
Strati uniformi di nubi simili a nebbie sospese in quota che danno al cielo un aspetto caliginoso. Queste nubi portano solo una lieve pioggerella.
Cumuli
Nubi spesse, causate da correnti ascendenti. Si estendono verticalmente, con la cima a forma di cupola, il corpo dai contorni arrotondati e la base quasi orizzontale. Si formano in genere al mattino con tempo sereno per poi scomparire verso sera. Raramente danno precipitazioni, ma sempre di debole entità.
Cumulonembi
Grandi ammassi di nubi a forma di castelli, di montagne che si estendono verso l'alto dove è spesso presente un velo di tessitura fibrosa. Sono di colore bianco ai bordi e cupo nelle parti interne. Portano rovesci locali di pioggia, grandine e nevischio.
La nuvolosità
La nuvolosità è la parte di cielo coperta dalle nubi e viene valutata ad occhio nudo con valori da zero a dieci. Quando il cielo è interamente coperto la nuvolosità è dieci. Dal grado di nuvolosità si possono dedurre importanti dati per la previsione del tempo.
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